fr-52 - ARGENTINA
Per tanti anni avevo frequentato tutti i paesi del mondo, ma, per lavoro, mai mi era capitato di andare in Argentina, che è sempre stato invece uno dei paesi che più mi hanno attirato.
Il padre di mio padre (mio nonno....) lasciò mia nonna sola con il bambino appena nato per andare a fare fortuna (così si diceva una volta, oggi sarebbe un semplice migrante...) in Argentina appunto, ma per non farne poi più ritorno. Mi ha sempre intrigato questa storia, di cui mia nonna parlava in modo molto vago e mio padre mai ne ha voluto parlare, essendosi sentito sempre orfano di padre.
...al mio arrivo alla filiale francese della Biesse, nel 2001, incontrai Romolo Sansone, che mai avevo conosciuto prima, con cui subito siamo diventati amici, nonostante una discreta differenza di età. Romolo è sposato con una splendida (in tutti i sensi) donna argentina, Andrea, che da subito è diventata amica di mia moglie....
Come detto, non avevo ancora avuto occasione di recarmi in Argentina, ma avendo conosciuto Andrea che, nonostante fosse fuori dal suo paese da alcuni anni, ne era innamorata, presi un giorno la palla al balzo, come si suol dire, a fine 2003 per organizzare il mio primo viaggio laggiù in occasione del mio 50° compleanno. Andrea e Romolo avevano appena avuto il primo figlio, Augusto, e, anche se il bimbo aveva solo qualche mese, avevano deciso di portarlo in Argentina quel Natale per presentarlo alla sorella di Andrea e ai pochi intimi che gli restavano in quei luoghi. Inoltre, solo per caso, anche altri due colleghi della filiale di Lione, Paolo Della Michelina e Sophie Tissier, che si erano appena fidanzati, avevano deciso di passare le vacanze di Natale di quell'anno in Sud America.
Fu così che ci ritrovammo tutti a Buenos Aires, dove organizzai una bella festa di compleanno nel locale del padre di una amica di Andrea, che avevo conosciuto in Francia qualche mese prima quando era venuto a trovare la figlia, Pilar, che ugualmente viveva fuori dal suo paese. Oltre a questi amici, invitai anche altre persone conosciute occasionalmente in quei giorni.
L'Argentina stava vivendo uno dei suoi periodi peggiori (anche se è difficile scegliere nella sua storia recente quale sia il periodo peggiore), avevano svalutato la moneta all'inverosimile, il paese era in default, erano stati attaccati i conti corrente delle persone fisiche....per loro era la miseria, per noi Europei era la pacchia con il cambio dell'euro che ci permetteva di fare i signori.
La festa dei miei 50 anni rimase così memorabile, ci divertimmo un mondo, un gruppo eterogeneo di persone che, chissà per quale strano scherzo del destino, si ritrovarono insieme in quel locale in quel momento.
E fu quello uno dei più bei viaggi che mi sono permesso, non per lavoro, ma per piacere...
Poi, quando nel 2013, 10 anni dopo, presi la responsabilità della Engineering della SCM per il Sud America, finalmente mi si presentò l'occasione di recarmi là per lavoro (a dir la verità, già nel 2010 avevo fatto una scappata insieme all'amico Dario Testolin per una indagine di mercato da parte della Stema, e già avevo conosciuto Roberto Catavorello e Gustavo Sandoval). Di fatto fu nel 2013 che entrai in relazione con loro e scoprii degli amici che mi sarebbe piaciuto conoscere tanti anni prima....ma non è mai troppo tardi....immediatamente siamo entrati in sintonia in modo empatico. Roberto Catavorello è quasi mio coetaneo, l'ho conosciuto troppo tardi, ma per fortuna l'ho conosciuto...così come Marcelo, suo figlio, che mi si è affezionato e abbiamo cominciato a lavorare su consulenze che mi hanno permesso poi di recarmi laggiù diverse altre volte e vivere il gusto della vita degli argentini!!!
Lavorare laggiù non è facile, nel senso che la situazione economico/finanziaria del paese è sempre in bilico tra la bancarotta e la possibile crescita. Non ci sono aziende enormi, tutte sostanzialmente gestite da italo-argentini o spagnoli-argentini: come sempre si scherza laggiù, il paese, di soli 40 milioni di abitanti per una superficie enorme e con una ricchezza incredibile, è sempre in difficoltà estrema perché....metà sono italiani e metà sono spagnoli....
Però a me piace il ritmo di vita che hanno....certo la percepisco da outsider, non posso capire appieno il day-by-day di miseria e difficoltà, ma per me andare là è come tornare indietro agli anni 50-60. Buenos Aires è una capitale decadente. Nel 2003, la prima volta che l'ho conosciuta, era nel pieno della grande crisi finanziaria, in stato di abbandono. Le ultime volte che ci sono stato l'ho vista rimessa in sesto, ma comunque ancorata a un tempo passato. Il rapporto tra la gente, almeno per mia esperienza, è diretto, cordiale, empatico. Ho conosciuto molti giovani imprenditori (in questi anni di maturità i miei interlocutori sono sempre più giovani per me....) e li ho visti intelligenti, vivaci, volenterosi di apprendere e di cercare di fare uscire il paese da una situazione di stallo e degrado che si trascina da anni.
Negli ultimi anni ci sono tornato molto volentieri, diverse volte, sempre sperando e credendo che finalmente ne venissero fuori....ma purtroppo così non è....
Quando mi trovo a Buenos Aires mi sento bene, mi piace camminare per le vie del centro, mi piace scendere la Florida, deviare per la Casa Rosada, e poi riprendere fin giù a Sant'Elmo e fermarmi sulla piazza per una buona birra fresca, entrare al mercato delle pulci, rivedere il passato e i tangheros che si esibiscono in strada....
Poi il quartiere Palermo, diventato il nuovo cuore della città, con tanti giovani belli e intelligenti che gustano la vita nei tanti bar e ristoranti della zona....
Porto Madero è la parte nuova di Buenos Aires.....poi il quartiere Boca e i suoi locali di tango; i pescatori sulla foce del Tigri....
Aspetto solo di tornarci, a Buenos Aires, una delle città dove potrei vivere e dove potrei ritrovare parte delle mie origini: ci sono tanti Baldelli, ma ancora non sono riuscito a trovare traccia di mio nonno....
Gente Argentina
Non pianger per me
Argentina !!!
Urlava Evita
dal balcon
quella mattina
alla folla
che si era riunita
in Plaza de Majo,
con la speranza
ormai finita
di vivere in un mondo
un po' più gaio........
Yo soné un amor,
Yo senti el calor
De un carino fiel.....
Sono le parole di Gardel
per gente abituata
a vivere nel fango,
che s'illude di
volare in ciel
soltanto muovendosi
in un Tango.....
Foto di un
Popolo Fiero,
Generoso
e molto Sincero
ancor fiducioso
in un mondo
più vero !!!!!
Da questo contesto
di gioia e
di malinconia
nasce gente
che può
mostrarci ancor
la via
verso un mondo
come quello
che avevamo,
ben diverso
da quello
in cui viviamo !!!
Gente a cui
l'intelligenza
certamente
non manca,
di certo neanche
la destrezza,
che non si ferma
la sera
neppure quando
é stanca,
che dal viso
fa trasparir
fierezza,
mettendo pero'
ciuscuno
a proprio agio
quando parla
lentamente,
adagio, adagio,
nella cultura
del rispetto
per chiunque
si ponga
al suo cospetto !!!
Segno questo di
buona educazione,
maturata nella
convinzione
che un giorno
tutto quanto
cambierà
e il Paese
bello e
sconfinato,
finalmente
rispolvererà
tutto lo speldor
del suo passato !!!!

