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fr-32 - GRAN BRETAGNA

07/07/2021

In Gran Bretagna c'era in quegli anni un grande movimento trainato dalla Ditta Hygina, presso la quale era intervenuto il Gruppo Delmac. Essendo anche la Delmac finita all'interno del Gruppo SCM, il suo rappresentante per l'Inghilterra, Mr. Peter Shubert, aveva cominciato a fare riferimento a noi per alcuni grandi investimenti previsti presso alcune delle maggiori aziende del paese.

Peter era un personaggio, anche lui, molto particolare. Persona estremamente intelligente e tecnicamente competente, aveva un rapporto consolidato con quei grandi clienti. Tra questi ricordo in particolare il Gruppo Magnet, per il quale ci lanciammo, senza grandi chances di successo, su un progetto di fabbricazione flessibile elaborato dall'Ing. Pritelli.

Vista la complessità del progetto e l'importanza del cliente, si formò nuovamente il "Dream Team": Pritelli-Maioli-Baldelli-Shubert!!! Ci recammo insieme diverse volte in Inghilterra, dove Peter veniva a prenderci in aeroporto per scorrazzarci a visitare i clienti e ci coinvolgeva in meeting sempre più impegnativi.

Peter era, come tutti gli inglesi d'altronde, un bevitore incallito di birra, cominciava già dalla mattina e, arrivati a sera, non so quanti litri aveva potuto ingurgitare. La cosa che sempre mi torna in mente è la frase che , sistematicamente, pronunciava dopo essere uscito da una toilette, alla quale doveva recarsi con frequenza continua, vista la quantità enorme di liquido in corpo:

"Ahhh, much better!!!"

Concludo l'epoca SCM con un'altra notazione che mi riempì di soddisfazione: l'impianto flessibile installato alla Italsvenska.

La SCM aveva venduto a quel cliente il prototipo di una macchina unica per la lavorazione di pantografatura di pezzi in legno, il famoso "Triangolo" inventato da Paride Sacchi. La macchina aveva generato un buon risultato e il titolare della azienda, Dott. Lovato, era ben disposto verso la SCM. Fu così che ci chiese lo studio di una nuova linea di produzione per rigenerare i suoi vecchi impianti di produzione. Si parlava di linea integrata, flessibile sì, ma che avrebbe anche dovuto fare volume. Per farla breve, fui lasciato quasi solo a gestire quell'impianto, non ci si credeva troppo e la engineering era super occupata. Quel tipo di impianti erano stati già eseguiti, con buon successo, dalla Delmac, il cui Sig. Binotto era considerato l'alter ego dell'Ingegnere Pritelli, il secondo genio italiano nel nostro settore. Volli quindi prendere la sfida e fare in modo di arrivare a conclusione. In questo, se la squadra di colleghi non mi stava aiutando particolarmente, avevo per contro la spinta e la sollecitazione del Dott. Alfredo, che aveva conosciuto il Dott. Lovato e voleva assolutamente riuscire a strappare un ordine alla Delmac. Per farla breve, arrivai fino in fondo alla trattativa e organizzai un incontro tra i due titolari. Andammo insieme in macchina soltanto il Dott. Alfredo ed io e ritornammo con un ordine di più di 3 miliardi: una delle più grandi soddisfazioni della mia carriera!!! 

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