53 - ANCORA SCM

...... mentre mi sbattevo su tutto il continente americano, da Sud a Nord, un giorno mi arrivò una notizia come fulmine a ciel serno: mi chiamarono dall'Italia per dirmi che Robert Kemp era deceduto nel sonno in quella notte.
Robert, un francese approdato in Italia tanti anni prima e ormai diventato italiano a tutti gli effetti, era già stato mio collega durante la prima esperienza nel Gruppo Scm. Lo avevo ritrovato in Engineering quale responsabile tecnio/commerciale per il continente Africano. Lo avevo incontrato pochi giorni prima quando mi ero recato in Italia con dei clienti e, essendo coetanei, ci eravamo lanciati nell'ormai consueto ritornello tra noi verso il fine carriera: la sospirata pensione. Proprio in quei giorni lui sarebbe andato a farne richiesta o quantomeno a informarsi essendoci ormai arrivato. Ecco, non riuscirà mai ad averla la sospirata pensione o, meglio, il sospirato riposo dopo una vita di lavoro. Se ne è andato beatamente, nel suo letto con un libro appoggiato sul petto che avrebbe dovuto solo rilassarlo prima di prendere sonno ed essere pronto a una nuova giornata di lavoro, che non arrivò mai più per lui.......
Quella notizia mi turbò molto: che senso poteva avere fare la vita che stavo facendo in quello specifico momento, se poi, senza neanche poter salutare i tuoi cari, ti spegni e cadi nel nulla? Avevo sempre avuto un buon rapporto di stima e collaborazione con Robert e proprio in quei giorni eravamo in contatto avendogli io preparato un piccolo progetto per uno dei suoi clienti in Angola......
....mentre proprio in quel 2013 il Brasile si stava fermando....
Tutti gli sforzi fatti per acquisire un qualche bell'impianto stavano andando in fumo......e la direzione della Scm mi chiamò, pochi giorni dopo la scomparsa di Robert, per propormi di prendere il suo posto quale responsabile del mercato Africano.
Fu un altro fulmine a ciel sereno: mi ero sbattuto in lungo e in largo, avevo sacrificato salute e rapporto familiare per un anno e, non appena avrei potuto agguantare qualche risultato positivo, mi si chiedeva di cambiare nuovamente, passare da un lavoro più tecnico, corrispondente alle mie esperienze degli utlimi 20 anni, per sostituirlo con un lavoro prettamente commerciale, su dei paesi e un continente a me completamente sconosciuti. D'altro canto, essendo prevalentemente richiesta su quei paesi la lingua francese, oltre che all'inglese, ed essendo io forse l'unico con la padronanza di tale idioma, chi altri avrebbe potuto prendere il posto di Robert?
Il Punto fu che, vista la imminente crisi del mercato brasiliano, la proposta più che tale fu un ultimatum: cos'altro potevo fare se non accettare?
Pur avendo in quel breve periodo Americano impostato decine di impianti e averne chiuso uno presso il più importante gruppo Usa di mobili del momento, la Ditta Ashley, rientravo alla base e avrei dovuto, sostanzialmente da un giorno all'altro, dimenticare l'engineering e i clienti direzionali, che erano stati la mia vita, per vivere in modo più tranquillo, con un mio bell'ufficio a Rimini, il mio gruppo di lavoro, elaborare qualche budget e fare di tanto in tanto qualche trasferta in paesi nei quali mai ero stato prima.
Ancora una volta rendo la storia corta, i particolari sarebbero tanti e fondamentalmente non interesserebbero a nessuno, e vado al dunque: dopo pochissimi mesi nei quali l'unica cosa che feci fu tentare si rigenerare il mercato tunisino trovando un nuovo agente in quel paese che stava uscendo dalla primavera araba, al rientro dalle ferie del 2014 presentai, per la seconda volta, le mie dimissioni dal Gruppo Scm!!