43 - FRANCIA 2

Arrivati al 22 dicembre di quell'anno 2005 presi il volo di rientro in Italia per non rientrare più in America e conseguentemente in Biesse.
Il mio obiettivo era di nuovo la Francia: avevo preso la decisione di rischiare il uttto per tutto e creare una mia società di Consulenza e Trading.
Con l'aiuto dell'amico Gérard Fournier in pochi giorni (già il 2 gennaio del 2006 ero in macchina verso Annecy) creai la Tekla Consulting e andai a visitare tutti quei clienti potenziali e quelle persone con le quali avevo stretto amicizia. Definii un accordo di collaborazione con la SCM France, dove ritrovai il vecchio Jean Claude Guyon, e stabilii subito delle trattative di alcune esecuzioni speciali presso la You e il Gruppo S2im (i miei vecchi amici Lionel Bouniot e Jean Michel Daron).
Come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci e fu così che in pochissimo tempo, anche con l'aiuto dell'altro amico Tiziano Benelli, che nel frattempo si era installato alla Formetal per lanciarla nell'universo della movimentazione speciale, riuscii a ritagliarmi un mio spazio e concludere diverse trattative.
Ripresi la mia residenza a Lione, dove, da un piccolo monolocale su Rue Lafayette, gestivo le mie attività e facevo base nei week end dopo i miei spostamenti settimanali su tutto il territorio francese. Per la maggior parte del tempo ero solo: dal giorno in cui ci eravamo sposati, sostanzialmente e paradossalmente, io e mia moglie vivevamo separati, lei con il suo posto ormai fisso in Italia e io in America prima e ora costantemente in giro per la Francia.
Tutto questo durò per 3 anni, duranti i quali ho macinato circa 100.000 chilometri all'anno in macchina e ho vissuto varie esperienze di contatti internazionali che ho piano piano cominciato a intraprendere in maniera autonoma, senza l'appoggio dei gruppi con i quali fino a quel momento avevo lavorato.
Tutto stava andando per il meglio finchè arrivò il 2008 e la più grande crisi mondiale dal 1929........il mondo si fermò da un giorno all'altro. Nonostante per me quell'anno fu il migliore in termini di acquisizione di business, sentivo che qualcosa di molto importante stava per succedere: la bolla che avevo già percepito nella mia breve permanenza in america un paio di anni prima era scoppiata e le prospettive di business diventavano veramente preoccupanti.
Nel frattempo avevo creato anche la Tekla Consulting International, con sede a Pesaro questa volta, in partenariato con altri amici (Gérard, Renzo Giunti, Eugenio, Enrico), sempre con la mia convinzione che il mercato avrebbe cercato delle associazioni di conoscenze e sarebbe evoluto verso una sempre più complessa integrazione dei vari cicli produttivi, con l'aiuto sempre crescente dell'informatica. Come sempre ero avanti sui tempi e il tutto coincideva con la crisi più aspra dell'era moderna.
Avevo avuto i primi contatti con la Stema a fine 2009 e ci eravamo piaciuti subito, tanto che abbiamo fatto partire un programma di collaborazione che confluiva appunto nella Tekla Consulting International. La Stema era una piccola azienda con un grande potenziale di capacità tecnica e umana che avevo intravisto e fortemente percepito. Aveva bisogno di organizzarsi e strutturarsi e aveva la volontà di entrare nel mondo dei migliori fabbricanti di macchine speciali. Vedevo che il mercato sarebbe evoluto verso sempre maggiore flessibilità di produzione (a maggior ragione la crisi enfatizzava questa tendenza, dovendo le aziende rispondere a problematiche di ordini sempre più volatili e programmazioni sempre più veloci) e che l'automazione di certe operazioni, quali il processo di inserimento di ferramenta, sarebbero state sempre più automatizzate.
L'utilizzo della robotica sarebbe stato sempre più presente e i processi di produzione avrebbero dovuto essere sempre più veloci, flessibili e controllati a livello gestionale. Questo è quanto si sta vivendo al 100% oggi, ma era solo in fase embrionale più di 10 anni fa.
I primi 10 anni del nuovo millennio si conclusero in generale con molta paura del futuro, ma anche con la determinazione di risollevarsi o quantomeno di sopravvivere ai quei momenti duri.
La mia situazione personale evolse ancora una volta verso un cambiamento di rotta. Sebbene il 2008 fosse stato un anno molto buono in termini di rendiconto economico, il 2009 fu tragico in termini di vendite e il 2010 si presentò pieno di insidie, tanto che dovetti prendere la decisione di allacciarmi nuovamente a un Gruppo e fortunatamente trovai uno sbocco nella engineering della SCM, grazie all'amico Bruno Tommasini che, dopo tanti anni di conoscenza e stima reciproca, mi diede una chance per rientrare in un rinnovato gruppo di lavoro, a capo del quale era stato messo Aldo Peroni, conosciutissimo maneger, che per tantissimi anni aveva gestito la parte tecnico/produttiva della Ditta Colombini di San Marino.
Fu per me una decisione difficile da prendere: avevo gustato per alcuni anni la libertà e l'indipendenza, gestendo a mio piacimento la mia attività con la Tekla e avevo preso degli impegni con la Stema per cercare di fare crescere il loro business. Ma la contingenza della situazione era tale che non mi permetteva altre scelte: non c'erano più soldi per poter mantenere in piedi l'attività!! Il mercato non dava segni di ripresa e le necessità di tutti i giorni mi imponevano delle entrate fisse per poter gestire le varie responsabilità che mi ero preso. In breve, tornavo a essere un dipendente, e tornavo in un circuito di burocrazia, specifiche, scontri, rispetto di gerarchie e via dicendo: non era certo quello che avevo immaginato quando ero scappato dall'America......
.....per concludere i primi 10 anni del 2000, devo ricordare che ebbi, oltre alla gestione quotidiana di trattative e impianti in Francia, anche alcune esperienze fuori dell'Europa.......