Capitolo 9
Il volo per San Francisco è previsto per le 10,40 h e alle 9 h Robert e Ragione si fanno lasciare dal taxi alle partenze del JFK, da dove il volo American Airways decollerà.
Come sempre all'aeroporto Kennedy la confusione è tanta, ma questa volta la partenza è dal terminal Domestic, quindi il tutto è un po' meno caotico del giorno dell'arrivo.
Il volo parte puntuale e, dopo 5 ore e mezza senza troppe turbolenze, atterra a San Francisco alle 14,15h puntualissimo. Una corsa in taxi fino all'albergo e.... rimarrà il tempo per una prima camminata per le strade della città che così tanto è rimasta nel cuore di Robert.
Il Grand Hyatt di San Francisco è un mega albergo estremamente affascinante, intanto per la sua posizione "strategica" nel centro della città, poi per la sua struttura fatta di un interno vuoto fino all'ennesimo piano e tante terrazze che si affacciano sulla grandissima hall. I turisti sono tanti, anche qui tantissimi europei, tra i quali, come spesso accade, gli italiani la fanno da padroni. Robert e Ragione prendono possesso della loro camera, al 50esimo piano, con vista sulla baia: il panorama è mozzafiato, soprattutto per chi ci si trova di fronte per la prima volta. Dopo un breve riposo, decidono di scendere subito in strada. Si incamminano sulla Market St. e scendono verso l'Embarcadero: Robert vuole mostrare subito a Ragione la splendida vista dell'oceano, su una baia unica al mondo. La fredda giornata del 30 dicembre non ha impedito al sole di splendere, ma alle 17 già la sera è scesa sulla città, quindi riescono ad assistere allo stupendo crepuscolo che avvolge il Golden Gate, Alcatraz e l'Auckland Bay Bridge in un quadro unico dai colori scuri e delicati al contempo. Ragione è estasiata da questo stupendo panorama e, stringendo Robert in un caloroso abbraccio, si gode la pace di questo momento che resterà comunque impresso per sempre nella sua memoria per la sua unicità.
...E, in questo attimo di intensa felicità, il pensiero va a Fede:
"Dovremmo essere molto vicini a lei adesso" con queste parole Robert cerca di confortare Ragione "Berkley è al di là dell'immenso ponte che vedi alla tua destra, poche miglia di distanza. Io direi di andarci il giorno 2, o magari dopodomani per un primo sopralluogo. La giornata di domani la passeremo tra le vie di questa incredibile città, ce la godremo, fino alla festa di mezzanotte. A questo proposito, appena torniamo in albergo, dobbiamo cercare di prenotare un tavolo per la cena di fine anno. Io propongo di restarcene lì in albergo, facciamo una bella cena, con una buona bottiglia di champagne brinderemo alla fine di questo anno, e soprattutto al prossimo, che ci porti ancor più serenità, per noi e per quanti ci sono cari"
"Sono con te, ormai mi hai completamente plagiata, sono a tua disposizione..., ma non dimenticare la mia razionalità. Per il momento me l'hai fatta perdere completamente, mi hai stupita con "effetti speciali", ma essa è sempre là in agguato. Mi sto lasciando andare come non ho mai fatto nella mia vita, però so che la mia testa schematica avrà sempre il sopravvento sui sentimenti!"
"Tu sai bene che anche il mio pensiero è ugualmente razionale, e anche io sono in uno stato di "auto-ipnosi", mi sono lasciato andare ai sentimenti e continuo a vivere il sogno insieme a te. So che la razionalità avrà alla fine il sopravvento, ma per adesso mi godo la vacanza e le emozioni che condivido con te!"
Nel frattempo hanno preso il tramway che li ha portati fino al Fisherman'wharf. La vivacità del posto e l'allegria che vi si respira li coinvolge e, mano nella mano, si fanno incantare come due bambini dalle varie attrazioni da strada che ad ogni angolo raccolgono capannelli di gente: prestigiatori, artisti, cantanti, ballerini, tutto è vita e vivacità. Decidono di chiudere lì la serata mangiando un'ottima frittura di pesce in uno degli affollatissimi ristoranti, con un buon vino bianco fresco. Ci sono pur sempre 3 ore di fuso orario tra New York e San Francisco, e quando sono di nuovo in albergo è come se fosse già passata la mezzanotte per loro; decidono quindi per un rapido ultimo drink al bar della hall e subito per una bella dormita. Fortunatamente riescono a prenotare forse l'ultimo tavolo rimasto disponibile per la serata di fine anno, e.....felici rientrano in stanza.
Prima di addormentarsi però, Ragione si avventura in un monologo profondo, partendo dal solito pensiero rivolto a Fede. Infatti, Ragione si pone per l'ennesima volta la domanda del perché Fede abbia deciso improvvisamente di lasciare tutto e tutti per dileguarsi nel nulla. Comincia a parlare a Robert di ricordi di scuola, quando, adolescenti, si trovavano a riflettere sul loro futuro che immaginavano felice, sereno, pieno di avventura e di scoperte. Delle due, però, era sempre lei, Ragione, a organizzare, preparare, prevedere. Mentre Fede la seguiva, si fidava di lei e della fede religiosa che i suoi le avevano imposto fin da piccolina.
Ragione ricorda che Fede ogni giorno ringraziava il Signore per averla messa al mondo e si riprometteva di fare una vita degna della fiducia che il Signore aveva riposto in lei, così come i suoi genitori. Lei invece, si poneva continuamente delle domande sul perché della vita, del perché era al mondo e sul perché non aveva il suo vero padre, perché sua madre era morta mettendola al mondo, perché quel Signore, che così tanto Fede amava, con lei era stato così severo. Ringraziava però il Fato per averle dato quella mente intelligente e razionale che le permetteva di avanzare facilmente negli studi e di superare "razionalmente" l'handicap di essere orfana, anche se i suoi genitori adottivi le davano tutto l'amore che forse neanche un genitore naturale le avrebbe dato.
Robert la lascia parlare restando in silenzio, vedendo che lei, avendo ormai preso piena fiducia in lui, si era sciolta lasciandosi andare ai suoi più intimi ricordi e pensieri...
...Finchè la stanchezza e il sonno prendono il sopravvento...
...Robert si sveglia che è ancora prestissimo, con una strana sovrapposizione di sentimenti. E' felicissimo di essere lì a San Francisco con la sua splendida amica, tuttavia ha sognato per tutta la notte la "sua" San Francisco, quella di tanti anni prima, quella della prima volta in America. Il tempo, se non li cancella, idealizza i ricordi, e l'esperienza ridimensiona i sogni. Il suo ricordo della California è idealizzato, su una gioventù che non può più tornare! Mentre il sogno della California come posto più bello del mondo dove poter vivere, è ridimensionato dal traffico, dall'aumento a dismisura della popolazione, dai ritmi, dallo stile di vita che è ormai diventato lo stesso in quasi tutto il pianeta!! Robert pensa comunque che quell'azzurro del cielo sulla Baia lo si possa vedere solo a San Francisco. E' un colore fantastico che, unito alla brezza, fresca d'estate e fredda d'inverno, che arriva dal mare, ha l'effetto di uno spinotto inserito per ricaricare le batterie.....
Mentre questi pensieri e ricordi di tempi passati riaffiorano nella mente di Robert, Ragione si sveglia e lo trova così assorto con lo sguardo fisso sulla parete di fronte a loro. Lo scuote con un bacio, che Robert ricambia subito volentieri. Devono organizzare l'ultimo giorno dell'anno nel modo migliore possibile, divertendosi, riposandosi, scoprendo quanto più possibile della città che li ospita.
...L'ultimo giorno dell'anno inizia quindi con una sontuosa colazione all'americana, con Robert e Ragione distesi e riposati. La "scusa" di cercare Fede comincia a funzionare come una vacanza che entrambi non si permettevano da tempo. Hanno deciso di non pensare a Fede in questo giorno, ma semplicemente dedicarsi alla scoperta della città e della Baia.
Finita la colazione, si attrezzano al meglio per una lunga e salutare promenade e si incamminano di nuovo verso l'Embarcadero...Decidono di approfittare della ennesima bella mattinata invernale per andare a Sausolito, il paese di fronte a San Francisco, da cui si può avere una vista memorabile di tutta la Baia e della città che si sviluppa sulla scoscesa del monte. Per raggiungere Sausolito si può prendere un battello che, attraversando la Baia, raggiunge l'altra sponda dopo circa 30 minuti di navigazione, passando sotto l'isola di Alcatraz, sede le famoso penitenziario, oggi in disuso
...Si ritrovano entrambi seduti su una panchina sul molo di Sausolito, con davanti agli occhi la formidabile vista di San Francisco. Il sole continua a splendere, le nubi si spostano velocemente dalla collina verso il mare, spinte da un vento gentile e freddo al contempo.
La passeggiata sul lungomare di Sausolito è calma e rilassante. Il ritmo, almeno lì e almeno per l'ultimo giorno dell'anno, è lento....Attraversando la città, si può continuare fin verso il Golden Gate Bridge. Arrivati al piazzale panoramico, ci si sente sovrastati da quella costruzione che ha compiuto quasi 100 anni, ma che sembra ancora un'opera da fantascienza. Ci si può avventurare a piedi sul ponte (che rimane ancora oggi quello con la campata unica più lunga del mondo), per vivere una sensazione senza uguali nel rendersi conto dalla enormità del diametro dei cavi che tengono la struttura (che visti da lontano sembrano sottili fili d'acciaio), del traffico che scorre su otto corsie complessive, della immensità della Baia, dell' altezza straordinaria del ponte stesso affacciandosi per guardare il colore cupo e intenso dell'oceano......
.....Al ritorno, ancora in traghetto, verso la città, per Robert è come se il tempo si fosse fermato a tanti anni prima: il quadro è lo stesso, il panorama ha la stessa bellezza da togliere il fiato, e quasi 30 anni di vita diventano niente, la relatività del tempo è qualcosa che non può avere una definizione: sono veramente 30 anni che sono passati e la vita è trascorsa nel frattempo, oppure è passato solo un attimo durante il quale c'è stato un sogno che è sembrato realtà? O è questo un sogno, in una realtà di vita vissuta?...Basta poco per essere filosofi, è sufficiente restare soli con se stessi e fare "girare il cervello", che automaticamente si mette in moto, quando percepisce lo splendore del mondo, ma non ne capisce il motivo ultimo.....Però.... non è da solo in questo momento, se ne rende conto quando Ragione lo tira per il cappotto per farlo tornare tra i mortali. Robert si scusa per essersi rintanato in se stesso per un attimo, spiegandole che la sua abitudine a essere solo a volte prende il sopravvento anche in momenti in cui la felicità DEVE essere condivisa.
E Ragione vuole condividerla. Anche lei sta respirando quell'aria diversa, quella sensazione di vivere un sogno in un posto che sembra irreale da quanto è spettacolare.
...E mentre il traghetto sta attraversando la baia di San Francisco, Robert parte in un ennesimo racconto
...gli torna alla mente la situazione surreale vissuta proprio a Sausolito tanti anni prima, quando era giovanissimo ed era la sua prima volta in America.....
RACCONTO
"Eravamo con Dany in gita a San Francisco. Ci eravamo già stati con i "parenti anziani", questa volta invece eravamo con il giovane "sbalestrato", reduce dalla guerra del Vietnam, con amici interessanti, ma non so quanto raccomandabili: Hyppies. Dopo la visita di San Francisco, Dany ci propone un giro a Sausolito. Passiamo sul Golden Gate in macchina per la prima volta: esperienza a dire poco fantastica!! Quindi arriviamo a Sausolito, vista del ponte dalla postazione panoramica, come abbiamo fatto stamane, da semplici turisti... poi ...si va a trovare degli amici....e che amici.!!! Un piccolo happening ha luogo in una splendida villa sulle colline di Sausolito. Parlando si scopre che la villa è stata abitata dal famoso chitarrista Carlos Santana alcuni anni prima e che l'amico di Dany è stato "cameriere" di Santana stesso. Oggi la villa è affittata da un personaggio bizzarro, che ha sub affittato un locale nel "sottoscala" all'amico di Dany. Il ritrovo è quindi nella stanzetta occupata da questo amico. Ci si riunisce per ascoltare un po' di musica e per scambiare ricordi, ma ricordi solo per loro, non certo miei e del mio amico Daniel che condivide con me questa prima esperienza americana. Era facile in Usa a quei tempi fumare marijuana ed è appunto questo che Dany e i suoi amici cominciano a fare per portare indietro la mente ai loro ricordi più intensi. Mentre questo rituale si svolge, io e Daniel, che non abbiamo mai fumato e non ne sentiamo la necessità, decidiamo di lasciarli soli e di avventurarci per le stanze della grande villa per scoprirne qualche segreto o semplicemente per poter raccontare di essere stati nella casa dove per qualche tempo ha vissuto il Grande Santana. Saliamo le scale e ci ritroviamo in una stanza enorme, senza mobili, con un solo grande tavolo rettangolare, due sedie e...seduti su una di queste, una coppia incredibile...lei appoggiata sulle gambe di lui, in atteggiamenti inequivocabili, lui un "body gard", dal corpo scolpito e un viso indimenticabile: una testa molto grande con una faccia quadrata e una espressione ebete con un sorriso stampato a denti bianchissimi. Accorgendosi degli intrusi, subito ci rivolgono la parola come se tutto facesse parte di un copione già scritto. Io e il mio amico, che non parliamo alcuna parola di inglese, cerchiamo di spiegare il perché della nostra presenza, i due sono molto divertiti, chiedono della Europa, della nostra provenienza, tutto fa parte di un gioco....Tra la coppia c'è un gatto bellissimo, in braccio a lui, che con una mano accarezza la sua donna e con l'altra liscia il pelo del gatto: la scena e surreale e fantastica, un film di Fellini, con ritmi calmi, cadenzati, i due in estasi per il loro volersi bene e per la droga sicuramente assunta........in una stanza enorme, completamente spoglia di mobili, se non le poche sedie e un tavolo rettangolare....
...Mentre Robert procedeva in questo racconto, il battello passava intorno all'isola di Alcatraz, anch'essa piena di fascino e di storia per lui, un po' meno per Ragione: Fuga da Alcatraz con Steve McQueen era stato un film cult per la gioventù di Robert, non altrettanto per quella di Ragione.
Rimesso piede sulla terraferma, si incamminano nuovamente verso il Fisherman Wharf per andare a consumare un pasto leggero, scaldarsi un po' e bersi un ottimo bicchiere di vino. Seduti al tavolo di un ristorante affacciato sul mare e pieno di turisti, Robert vuole giustificarsi con Ragione per l'essersi estraniato dal contesto durante la traversata. E lo fa raccontandole di quando, tanti anni prima, aveva deciso per una "vacanza solitaria" in California.
RICORDI
"Era il mese di Agosto e volevo rivivere, da solo appunto, alcuni splendidi momenti e paesaggi che già altre volte avevo avuto modo di gustare. Ricordo di avere noleggiato una macchina e di essere partito senza meta. E' questa, secondo me, la cosa più bella che si possa fare in America: assaporare fino in fondo il fascino degli immensi spazi di questo immenso Paese. Prendere una macchina e partire equivale appunto ad immergersi completamente nella prepotente immensità della natura americana. La California, inoltre, penso sia in assoluto tra i posti più belli da scoprire. Decisi quindi di andare verso Reno, nel Nevada, scendere attraverso il Yosemite National Park per arrivare di nuovo fino al mare e quindi risalire la costa fino a ritornare a San Francisco. Faccio il pieno di benzina, e via....parto all'avventura. Ricordo, come sempre d'altronde, una giornata splendida, calda, cielo azzurro, sole splendente....Metto la radio a tutto volume: ON THE ROAD AGAIN!!! Mi immetto sulla Interstate 80, l'autostrada che da San Francisco porta direttamente a New York con un viaggio (coast to coast) di tre giorni e tre notti. Per la 80 arrivo direttamente a Reno: THE BIGGEST LITTLE CITY IN THE WORLD......
...Intanto a San Francisco si sta facendo sera e già il pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno sta volgendo al termine; fervono i preparativi per la festa della notte che presto arriverà, così Robert e Ragione decidono di rientrare in albergo a piedi, passando nuovamente per China Town, con una capatina al Big Mall per qualche acquisto di souvenirs dell'ultimo minuto.
Arrivano in albergo che è sera: dopo un rapido riposo in camera, sarà già ora di prendere il tavolo al ristorante per celebrare l'ultima notte dell'anno.
Prima di salire in camera decidono di concedersi ancora una coppa di champagne per gustarsi appieno la splendida atmosfera della hall dell'albergo e della serata comunque speciale.
Prendono possesso del loro tavolo verso le 22 h, l'ora "giusta" per tirare la mezzanotte. La cena si sviluppa piacevolmente, sempre annaffiata da buon vino a complemento di diversi piatti un po' elaborati, ma saporiti e piacevoli da gustare. Finché la mezzanotte arriva, lo champagne scorre a fiumi, la gioia è tanta, il corpo e la mente sono rilassati al massimo: un anno speciale è finito nel migliore dei modi!! Fuori l'allegria impazza, la vicinanza di China Town si fa sentire con botti di ogni tipo. Robert e Ragione si godono pienamente questo momento di festa...prima di rientrare in stanza, quando già sono le 2 del mattino...
...Il riposo, così come tutto il resto, è meritato, la dormita è lunga, l'anno nuovo è cominciato...
DIVAGAZIONE
...Un nuovo anno è cominciato, una nuova vita inizierà!! Questo è l'augurio che ogni primo giorno dell'anno ci si fa. Ci si ripropone di cambiare vita, ma non si può cambiare LA VITA. Sappiamo che il tempo è relativo, se ne è già parlato....Non c'è nessuna differenza tra il 31 dicembre e il primo gennaio: sono due anni diversi, ma sono anche semplicemente due giorni diversi, e semplicemente sono lo scorrere del tempo. Però la nostra mente ci porta a pensare che "quest'anno sarò diverso"...Forse sarà vero, forse no, semplicemente la nostra vita continuerà con un susseguirsi di situazioni che saranno comunque concatenate l'una all'altra. Se il nuovo anno sarà diverso dal precedente, lo sarà semplicemente perché il concatenarsi delle situazioni, casuali o provocate, avrà portato un qualcosa di apparentemente diverso da quanto già vissuto, ma sostanzialmente corrispondente al nostro modo di essere, o, se si vuole dirlo diversamente, al nostro "destino"...
Robert ha spesso portato le sue riflessioni sul "destino". Quello che noi chiamiamo "destino" può essere facilmente identificato con quello che chiamiamo "La vita" (o meglio, "La Nostra Vita") Il perché della "Nostra Vita" non lo conosciamo e non lo conosceremo mai!!
Facciamo parte di un "gioco" di cui nessuno conosce le regole e di cui nessuno conosce la fine. La parola "gioco" presuppone sempre un vincitore e un perdente: nel "gioco della vita" (o del destino) nessuno sa chi sarà il vincitore e chi avrà perso, perché nessuno conosce il fine del gioco, né tantomeno le "regole" del gioco. Nel "gioco della vita" l'uomo ha cercato di mettere delle regole che corrispondono ad alcuni valori morali universalmente riconosciuti. Ma, come in ogni "gioco", le regole possono cambiare e comunque c'è sempre un "arbitro" che dà una sua interpretazione alle regole. Per ogni "gioco" un "comitato" definisce un "regolamento". Chi ha creato il "gioco della vita" non lo si conosce e il "regolamento" che ha imposto dà "libera interpretazione". Una sola regola certa è stata imposta: il fine del "gioco della vita" è la MORTE. Quindi tutti a questo mondo "giochiamo" per morire!!! Ma non sappiamo se ci sarà un "altro mondo"...Ed è a questo punto che possiamo inventarci "un altro gioco". Il "gioco" che noi "umani" ci inventiamo è quello del "dopo la morte". Per quando il "gioco del destino" sarà finito....ci inventiamo il "gioco del dopo la morte". Proviamo a decidere noi cosa sarà il nostro destino. Poi ci inventiamo che.."se saremo stati buoni...", godremo di innumerevoli e eterne gratificazioni". Se "saremo stati cattivi...." Soffriremo invece delle peggiori pene!!!
E' vero che ce lo siamo inventato questo "gioco" e che noi abbiamo definito il regolamento, ma non sappiamo chi sarà "l'arbitro" e non sappiamo come tale regolamento sarà interpretato...
...Tutto questo ragionamento perché...un anno è cambiato e....la vita cambierà...
...Cosa si può fare a San Francisco il primo giorno dell'anno?..Perché pensarci, la mattinata è già quasi trascorsa, la pace regna, il pensiero di Fede si fa strada...
"Abbiamo deciso di occuparci di lei domani, inutile andare a Berkley oggi, primo giorno dell'anno" ... conferma Robert
"Eravamo e siamo d'accordo su questo, lasciami però pensare a lei per un Attimo, è la prima volta in tanti anni che non la sento per gli auguri, mi manca molto, non sono preoccupata, ma....sai un pochino sento la sua mancanza. E' vero che tu la stai compensando, ma Fede è e rimarrà sempre la MIA AMICA..-"
"Non voglio rubarle il posto nel tuo cuore, sono comunque sicuro che lei CI SENTE, ci fa gli auguri e noi dobbiamo solo ricambiarli..."
"E allora, cosa facciamo di bello oggi?"
"Niente di particolare, ci immergiamo di nuovo per le strade di San Francisco, voglio farti vedere Lombard Street, la strada più tortuosa del mondo, come loro la chiamano, poi una semplice camminata, un the in qualche locale che attirerà particolarmente la nostra attenzione, qualche spesa superflua se qualcosa di interessante catturerà il nostro interesse, e...di nuovo in albergo per preparare al meglio la giornata di domani: domani dovremo assolutamente rintracciare Fede per porre fine al nostro pellegrinaggio....anche se...quasi quasi......preferirei non avesse fine subito. Quanto più resteremo insieme in questa ricerca-vacanza, tanto più ne sarò felice..."
"La stessa cosa vale per me, ma una fine ci sarà comunque, che non impedirà però alla nostra empatia di continuare a crescere così come il nostro volerci bene!!"
"Ragione, mi fai venire un groppo allo stomaco con queste tue parole, mai prima mi ero sentito dire frasi di questa intensità e mai prima ero stato bene come lo sono ora con te. Come vorrei che questa storia appena iniziata potesse non finire mai..."
"So che non finirà mai!!:::" stigmatizza Ragione.
...Scesi in California Street, passeggiano per Chinatown: quella di San Francisco è la più grande comunità cinese fuori della Cina e si può ben credere che questi cinesi nel loro paese non ci vogliono più tornare. Qui hanno quasi tutti fatto molti soldi. Vivono con il commercio. Il quartiere ha quasi esclusivamente negozi che vendono ogni genere di cianfrusaglia. Tutto quello che vendono però colpisce l'occhio e l'interesse di chi osserva. Effettivamente questi cinesi hanno un loro fascino tutto particolare. R & R non sono riusciti a sottrarsi a questo fascino ed hanno lasciato parecchi dollari per comprare alcune futilità.
Finito il giro a piedi, percorrono California Street sul Cable-car , quella specie di trenino tirato su da un cavo dalla strada, che è diventato simbolo di San Francisco. Verso le 14 h fanno un pic-nic nel pieno centro della città, in un piccolo parco immerso nei palazzoni: uno strano effetto li sommerge quando alzano gli occhi verso il cielo e vedono degli immensi palazzi come "cadergli addosso"
...Nel pomeriggio si incamminano nuovamente verso il porto. ..Il tempo che varia di metro in metro. Un altro giro in battello, in un mare freddo con un vento che muove l'acqua e fa venire le lacrime agli occhi, questa volta verso il Golden Gate fino ad arrivargli sotto, dando alla vista una spettacolo irripetibile. In quei momenti le emozioni sono intense. Il Golden Gate è l'entrata della baia di S. Francisco: da un lato c'è l'oceano, il mare aperto e dall'altra appunto la baia. Poi il battello si dirige dalla parte opposta, fino ad arrivare sotto il Bay Bridge e quindi rientrare in porto. Scesi a terra si recano per l'ultima volta da Ghirardelli's a gustarsi un ottimo gelato, nonostante il freddo intenso.