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5 - DUBAI 1979

Rientrai a Pesaro e cominciai, con l'aiuto di mio padre, a contattare tutti i maggiori produttori di mobili della città per spiegare i miei incontri di Glasgow, la possibilità di un grande business con gli Emirati Arabi, i contatti personali del mio interlocutore con Sceicchi e varie personalità arabe.

In cosa consistesse il Grande Business di fatto io non l'avevo ancora capito e non l'avevo specificato a nessuno, ma, in quel periodo, non appena pronunciavi la parola Arabo tutti entravano in fibrillazione: Arabo era solo sinonimo di Soldi/Business.

Per un paio di settimane proseguii con i contatti e, mano a mano che incontravo persone, riportavo al Dott. Sattele che a sua volta si interfacciava con Roger, che a sua volta si interfacciava con Dubai......finchè non si decise di invitare il fantomatico Arabo a Pesaro per un incontro faccia a faccia con tutti i possibili interessati a un business verso gli Emirati.

La Camera di Commercio di Pesaro stava in quei giorni organizzando una spedizione ufficiale di rappresentanti del settore nei paesi del Golfo, ed era prevista anche una tappa a Abu Dhabi, che, insieme a Dubai, era lo stato emergente degli Emirati (da poco costituitisi in associazione di stati). A questa delegazione dovevano partecipare alcune personalità politiche locali ed era sponsorizzata dai maggior fabbricanti di mobili (vedi Scavolini, Berloni, Battistelli, Canestrari, in quel periodo ce n'erano centinaia solo nella nostra provincia).

Roger stava quindi organizzando la venuta del suo corrispondente a Pesaro, direttamente da Dubai, e Mr. Sattele avrebbe dovuto essere con lui quale intermediatore e suo portavoce.

La data fu fissata per fine novembre, il luogo degli incontri l'Hotel Vittoria, considerato all'epoca un 5 stelle, sicuramente il miglior albergo di Pesaro, con il suo salone ristorante affrescato e le sue sale riunioni private.

Il gran giorno arrivò: Sattele giunse per primo, Mr. Sami, un piccolo Arabo/Libanese, lo raggiunse un giorno dopo. Rimasero in città per 4 giorni, in cui si susseguirono incontri con non so più quanti fabbricanti di mobili interessati a......rivedendo le cose oggi, nessuno aveva veramente capito di cosa si stesse parlando!!!

Sostanzialmente gli arabi stavano cercando qualcuno interessato a una joint-venture per aprire uno stabilimento di mobili a Dubai, stabilimento per il quale stavano costruendo un immenso capannone. La joint-venture all'epoca presumeva il 51% minimo in mano araba e un 49% eventuale in mano straniera. Tutto interessantissimo, ma nessuno sapeva di che numeri si stesse parlando, di che tipologia di mobili, di che investimento.....parola magica: Arabi!!!

Gli incontri si susseguirono a un ritmo frenetico, c'era la fila per incontrare Mr. Sami e io ero improvvisamente al centro di una attenzione che non avrei neanche lontanamente potuto immaginare solo un paio di settimane prima. Ero infatti presente, come interprete e braccio destro di Mr. Sami, a tutti gli incontri. La full immersion si concluse con la promessa da parte di tutti i partecipanti a inviare subito documentazione, e di voler partecipare alla avventura.

Intanto io stringevo amicizia con Mr. Sami, anche con l'aiuto di Mr. Sattele che, parallelamente al business mobili, si era presentato come un grande intellettuale e aveva organizzato, insieme al proprietario dell'Hotel Vittoria (altro personaggio pesarese che meriterebbe un capitolo a parte solo per lui...) un evento per la presentazione della Scozia, la sua storia e la sua geografia, a un pubblico di Rotariani che si sarebbero riuniti nella grande sala /ristorante per poi proseguire con una ottima cena....

Mr. Sami aveva il suo volo di rientro da Roma, e da lì sarebbe anche ripartito MR. Sattele per rientrare a Glasgow. Gli incontri a Pesaro terminarono il sabato sera, i due avevano il volo il lunedì mattina. Decidemmo quindi di recarci a Roma già la domenica per una rapida visita della città, pernottare là, e poi ognuno per la sua strada aspettando il prossimo passo. Tutto chiaramente a spese dell'Arabo.

Io, inutile dirlo, ero assolutamente disperato in termini di soldi, ma super eccitato da tutta la situazione e dalla prospettiva che in brevissimo tempo tutti i problemi si sarebbero risolti. Come tutti sanno in quei giorni di novembre si determinò la presa definitiva del potere di Komehini in Iran e tutti i sogni di mio padre erano in quel momento interrotti.

....a Roma alloggiammo all'Hotel Hilton, che si trovava, e penso che tuttora si trovi, all'inizio di Via Veneto. La sera della domenica, dopo la cena, Mr. Sami espresse il desiderio di......bere qualcosa e, eventualmente, trovare una donna per la notte....(entrambe le cose proibite nel suo paese). Mi chiese quindi di trovare un posto dove avremmo potuto trascorrere qualche altro momento più particolare. Io sono sempre stato contro quel tipo di locali e di avventure, non ne avevo la benché minima esperienza, ma ne ero chiaramente a conoscenza, non ero sprovveduto sulle necessità del mondo del business....stavamo passeggiando nei paraggi di Via Veneto quando ci imbattemmo in una insegna che indicava un Night Club in Via Sardegna...Ok, andiamo, disse Mr. Sami...io ero scettico, sapevo, pur non avendone mai frequentati, che si sarebbe andati incontro a una spesa folle, specialmente se si fossero accorti che il protagonista era un Arabo.

Entrammo nel locale e fummo assaliti dalle ragazze che erano all'interno. Il locale era quasi vuoto, la domenica non credo sia il giorno di maggior affluenza. Noi eravamo in 3, io ero imbarazzatissimo mentre tutte le ragazze si rivolgevano a me quale interprete verso l'Arabo, che era stato subito individuato. Non appena ti siedi in un posto come quello, la prima cosa che ti obbligano a fare è ordinare da bere e la prima cosa che devi bere è Champagne.....non perdo mai la mia razionalità, già avevo capito cosa stava per succederci...Mr. Sami disse ok, ordinai Champagne (e un succo di frutta per Mr. Sattele che non beveva alcool), ma io anche ero (e sono tuttora) uno che non beveva se non in occasioni particolari e quella era, sì, particolare, ma non in senso positivo ai miei occhi. Fatto sta che ci portarono (o meglio aprirono) due bottiglie di champagne a testa, che rimasero tutte piene, mentre Mr. Sami cercava di darsi da fare con una ragazza....finchè, vedendo quello che stava succedendo, mi chiese di domandare il conto e magari contrattare una ragazza prima di andarcene.....il conto fu di 1200 $ solo per lo champagne...e la ragazza?? Mi domandò Mr. Sami...non so....imbarazzatissimo chiesi a una di loro come "funzionasse" e mi rispose che qualcuna era disponibile a raggiungere Mr. Sami in hotel, a fine nottata (le 3 del mattino??) al costo di 1000 $ supplementari...riferii a Mr. Sami e lui si innervosì e uscì dal locale quasi di corsa dopo aver pagato il conto dello Champagne. Io rimasi solo in balia delle ragazze che a loro volta si innervosirono e mi presero quale quello che gli aveva mandato a monte un business ancora più proficuo per quella notte....la scena successiva fu: un arabo e un Tedesco che andavano a passo veloce verso Via Veneto e un giovane italiano che scappava via da un Nigh Club inseguito e insultato da un gruppo di....

....ma torniamo al business: tutti gli avvenimenti successivi agli incontri di Pesaro si susseguirono a un ritmo sconvolgente. Il viaggio verso i Paesi Arabi, organizzato dalla camera di Commercio, era previsto a 10 gg di distanza dall'ultimo incontro che avevamo avuto a Pesaro, nella prima settimana di dicembre 1979. Avevo discusso con Mr. Sami l'opportunità di fare incontrare il suo partner con la delegazione Pesarese nel momento in cui sarebbero stati ad Abu Dhabi e, all'evenienza, se fosse stata necessaria, di una mia presenza in loco per dare seguito ai vari contatti presi.

Diedi la mia disponibilità al viaggio a Dubai, ma, chiaramente, loro, gli Arabi, avrebbero dovuto coprire tutte le mie spese.

"Ti faccio sapere", mi disse Mr. Sami prima di lasciarci a Roma e dopo avermi ringraziato per avergli evitato di fare il più grave errore della sua vita, quello di tradire sua moglie con una ragazza di piacere.

.....e mi fece sapere...all'ultimo minuto....una mattina squillò il telefono di casa e la tanto attesa telefonata arrivò:

"Vieni, prendi il primo volo e vieni qua, poi ti rimborso tutto"...

Ero un Businessman ormai affermato, non potevo dirgli: "Ok, Mr Sami, domani arrivo, ma chi mi dà i soldi per prendere l'aereo etc. etc ??" Dissi semplicemente "OK"...e poi, rivolgendomi a mia madre che era là in cucina, le dissi

"Domani parto per Dubai" ....

...ma non sapevo come fare, comprare un biglietto aereo, mio padre non poteva assolutamente aiutarmi....chiamai un mio caro amico, un dei pochissimi che già aveva un lavoro fisso in banca, quindi sapevo che aveva delle disponibilità. Ci incontrammo, gli spiegai tutta la situazione e gli chiesi se avesse potuto anticiparmi i soldi del biglietto aereo, che gli avrei restituito non appena fossi rientrato dal viaggio. Tra noi c'era una rapporto di stima e fiducia e non esitò a prestami quanto richiestogli. Andai in agenzia e comprai il biglietto: a quel tempo c'erano dei prezzi speciali per i ragazzi che non avessero ancora compiuto 26 anni e io li avrei compiuti di lì a 20 giorni......riuscii quindi a comprare il biglietto al 50% del prezzo normale (600 mila lire, anziché 1.200.000 lire).

Il volo partiva da Roma e per entrare negli Emirati normalmente occorreva il visto del consolato, quindi 2 problemi in più: non avevo i soldi per il biglietto del treno e non avevo il visto!!! Ricordo che chiesi un prestito di 30.000 lire a mia sorella e chiamai Mr. Sami per il visto:

"Non ti preoccupare, quando arrivi ci pensiamo noi"...alla fine, l'incoscienza e la mia voglia di scoperta mi portarono a partire.

Il giorno dopo ero a Fiumicino, con praticamente niente in tasca e senza visto di entrata, in partenza per Dubai, che non sapevo neanche lontanamente cosa e dove fosse!!!!

Il volo prevedeva un stop tecnico a Beirut, prima di proseguire per Dubai. Ricorderò sempre Beirut: stava uscendo dalla guerra in quell'anno, per televisione si vedevano continuamente scene di guerriglia urbana, bombe, devastazioni. L'aeroporto era stato da poco riaperto. Ebbi modo di vedere dall'alto lo stato della città. Ci fecero scendere dall'aereo, per andare in sala d'attesa e fummo scortati nel breve tragitto da militari con tanto di mitra al collo....

Da Wikipedia:

Nel 1978 molti maroniti capirono che i siriani avevano intenzione di occupare e controllare il paese, realizzando così il loro antico sogno della "Grande Siria", in quanto il Libano era considerato come una provincia dello Stato siriano e non come entità nazionale a sé stante. Questa occupazione - sanzionata dagli Stati arabi - assunse forme esplicite a partire dal settembre di quell'anno.

Sempre nel 1978 avvenne il primo grande intervento armato da parte di Israele, al termine del quale l'esercito israeliano instaurò una zona di sicurezza, occupando militarmente la parte meridionale del paese. Inoltre il controllo di tale zona venne affidato a una milizia di disertori dell'esercito libanese comandati da un ufficiale ammutinato chiamato Sa'd Haddad che ribattezzò la sua coorte "Esercito del Libano del Sud". Questa fascia di sicurezza sarà restituita al Libano nel 2000, per poi essere nuovamente ricostituita nel 2006 (al termine della seconda guerra israelo-libanese) sotto controllo congiunto dell'esercito libanese e di una missione internazionale dell'ONU.

....poi il volo per Dubai, l'arrivo a Dubai....

Da Wikipedia:

Il principale punto di svolta nella storia e nelle fortune di Dubai fu la scoperta del petrolio nel 1966. [46] Insieme all'unione del nuovo paese indipendente del Qatar e di Dubai per creare una nuova valuta, il Riyal, [47] dopo la svalutazione della rupia del Golfo Persico emessa dal governo indiano, [48] ha permesso a Dubai di espandersi e crescere rapidamente. Una volta che la prima spedizione di petrolio fu fatta nel 1969, fu assicurato il futuro di Dubai come stato autonomo [49] e venne consolidata la sua capacità di dettare politica negli anni successivi negli Emirati Arabi Uniti.

La Gran Bretagna lasciò il Golfo Persico nella prima parte del 1971, dopo aver annunciato le proprie intenzioni nel 1968, facendo sì che Dubai e Abu Dhabi, insieme ad altri cinque emirati, formassero gli Emirati Arabi Uniti [50]. Dubai e Abu Dhabi hanno assicurato nei negoziati che tra loro potevano controllare efficacemente il paese, consentendo un'espansione ancora maggiore come si vede oggi. Nel 1973, Dubai si unì agli altri emirati, introducendo il dirham degli Emirati Arabi Uniti, la valuta uniforme degli Emirati Arabi Uniti. [51] Dubai e Abu Dhabi tra loro ora detengono la maggior parte del controllo negli Emirati Arabi Uniti, che faceva parte delle loro condizioni per l'adesione. A tal fine, Abu Dhabi e Dubai sono gli unici emirati che hanno il potere di veto su questioni di importanza nazionale, mentre gli altri emirati hanno solo un voto su tali questioni [52]. Inoltre, Dubai è rappresentata da otto membri del Consiglio nazionale federale, dei quali ce ne sono quaranta in totale. [53] Dubai e Ras al Khaimah sono gli unici due stati che mantengono i propri tribunali giudiziari, mentre gli altri fanno parte del sistema giudiziario federale degli Emirati Arabi Uniti. [54] La Free Zone Jebel Ali fu introdotta nel 1979, fornendo alle aziende un'importazione illimitata di manodopera ed esportazione di capitale, che contribuì a far ripartire l'afflusso di aziende globali visto oggi. [55]

Il clima all'aeroporto di Dubai era completamente diverso da quello di Beirut, tutto pulitissimo, un ambiente asettico, tanta gente in Cafetano bianco e copricapo tipico arabo.....scesi dall'aereo, fummo indirizzati verso il controllo passaporti...una fila piuttosto lunga...io ero abbastanza indietro....e pensavo:

"Cosa succederà adesso? Sono qua solo, non conosco nessuno, non ho un centesimo in tasca, sono semplicemente in balia degli eventi...."

...ma il mio cuore non batteva all'impazzata, ero stranamente tranquillo che qualcosa di positivo sarebbe comunque successa...mentre elaboravo questi pensieri, vidi due Arabi nella loro divisa bianchissima procedere in senso inverso alla fila e avanzare lentamente verso di me. Arrivati alla mia altezza mi si rivolsero dicendomi:

"Mr. Baldelli?"

"Yes" risposi io,

"Follow us"....(seguici)

Ok, l'avventura comincia, chissà dove mi avrebbero portato...ma fu tutto molto semplice: passai tutta la fila, nessun controllo del passaporto, e mi ritrovai fuori dall'aeroporto davanti a una limousine con uno sportello aperto che mi stava aspettando. Mi fecero salire in macchina e sull'altro posto posteriore era seduto un'altra persona Araba, elegantissima, un po' più anziana della media che avevo finora incontrato, che si presentò subito con un largo sorriso dichiarandosi Mr Naid, l'amico di Mr. Sami e Capo della Polizia dell'Emirato di Dubai!!!

Mr. Naid fu affabilissimo durante il tragitto che mi portò all'hotel. Non parlava inglese, quindi fu difficile comunicare finché non arrivammo dove ci aspettava Mr. Sami. Si fecero le presentazioni formali e mi lasciarono riposare in camera, finché Mr. Sami ritornò per portarmi a una rapida cena prima di congedarsi definitivamente per quel primo giorno a Dubai.

Il giorno dopo lo passammo nell'ufficio della ditta di Mr. Naid dove lavoravano solo emigrati Pachistani: mai avevo visto qualcosa del genere. Erano circa una decina di lavoratori che alloggiavano tutti insieme in un'unica stanza piccolissima con una serie di letti a castello. Ricordo che a fine pomeriggio il capo li mise in fila per dargli cash il poco denaro guadagnato in quella giornata di lavoro, e loro erano felici solo per quel che erano riusciti a racimolare e pronti a riposarsi sulle loro brandine.

Tra noi invece cercammo di capire esattamente cosa sarebbe successo il giorno dopo quando sarebbe arrivata ad Abu Dhabi la delegazione italiana, per programmare le presentazioni e il motivo dell'incontro. E' a quel punto che capii quale era l'intento degli Arabi. Infatti Mr. Sami a fine mattinata di quella vigilia dell'arrivo degli italiani, mi aveva portato a vedere di cosa si stesse parlando. Ci dirigemmo verso il deserto e proseguimmo fino a uno spiazzo enorme, nel completo deserto di Dubai appunto, dove era in costruzione un capannone in lamiera di 10.000 mt2 che Mr. Naid avrebbe voluto vendere!! Al di là della possibile joint-venture e la fabbrica di mobili, il vero intento ero quello di piazzare....

.......................IL CAPANNONE NEL DESERTO.....................................

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