34 - BRASILE 1
Il rapporto con Nestor andò oltre la consegna dell'impianto che gli avevo venduto. Ci eravamo incontrati già più volte e lui voleva ringiovanire la sua fabbrica con nuovi investimenti. Effettivamente aveva della macchine obsolete ed aveva la necessità di cambiarne alcune. Però, prima di cambiare, avrebbe voluto un progetto completo di revisione della sua fabbrica, dal quale partire con investimenti step by step. Nacque così il progetto Bergamo 2000, che feci in collaborazione tra SCM e Biesse, strano ma vero: la Biesse non era in condizione di gestire la parte squadra bordatura, che invece la Stefani avrebbe potuto prendere in mano. Di conseguenza tutta la movimentazione avrebbe dovuto essere della Mahros. La Biesse avrebbe avuto eventualmente delle possibilità con le foratrici. Ma la prima tranche di progetto era su una linea di squadra bordatura ad altissima produzione.
Nestor mi chiese di essere suo consulente personale, e mi stampò tanto di biglietto da visita: O Ingeneiro - Consultoria.
Ho dei ricordi eccezionali di quei giorni passati insieme, sempre accompagnati dal fido Sergio Serri (con il quale entrai in contatto con altri importanti clienti brasiliani, quali il Sig. Farina, domo della Todeschini, il padrone della Duraflex, il più importante fabbricante di pannelli truciolari del Brasile, e via dicendo.
Nestor era una persona molto particolare, come d'altronde un po' tutti i personaggi con i quali sono entrato in maggior confidenza in tutti questi anni. Era di una intelligenza superiore, ma un po' perso nelle sue argomentazioni sull'alta finanza e i suoi sogni di gloria. Era di origini Armene-turche, sposato con una donna Ebrea e di fatto si considerava anche lui ebreo, anche se non praticante della religione ebraica. La moglie era molto ricca, così come lui lo era diventato con la sua fabbrica. Aveva però una situazione familiare complicatissima, come ho scoperto poi essere la norma in Brasile: un fratello scapestrato, che aveva 9 figli da mantenere, avuti da diverse relazioni, una prima moglie anche quella da mantenere, un figlio, che si sarebbe dovuto sposare con una bellissima ragazza ebrea, anche loro sulle sue spalle.
La sua famiglia faceva parte della élite della popolazione di San Paolo, anche grazie ai rapporti della moglie con la comunità ebraica. Tutto il potere economico della città, e direi del Brasile, è nelle mani di quella comunità. Tanto per dirne una, Nestor era amico personale del padrone del Banco do Sur, la banca più importante del Sud America. Ricordo che un giorno Nestor mi disse:
"Sono stato invitato dal padrone del Banco do Sur per la sua festa di compleanno, ma cosa posso regalargli se possiede di tutto e di più?".
Ricordo benissimo un sabato (shabbat) che ero a San Paolo e si festeggiava la nascita di un nipote della moglie di Nestor con la cerimonia della circoncisione. Non era solo lui a dover essere circonciso, ma forse 2-3 piccoli neonati. Ci fu pertanto un raduno di buona parte della comunità ebraica di San Paolo in una Sinagoga e fui invitato a partecipare. Credo che quel giorno, in quel luogo di San Paolo, fossero riuniti i poteri forti che controllano, direi, non solo il Brasile, ma il mondo. Se ci fosse stato un attentato quel giorno, credo che il mondo ne avrebbe risentito parecchio!!!
Tanti sono gli episodi che mi si sono presentati quando sono stato in compagnia di Nestor. Per esempio, lui era un Gourmant, gli piaceva mangiare e bere bene e frequentava tutti i migliori, e più costosi, ristoranti di San paolo....e ebbi occasione di provarne diversi, dove ho potuto anche incontrare alcuni personaggi famosi . Quando era con me non badava a spese.
Una volta mi invitò per un piccolo giro nelle acque dell'Atlantico con il suo mega Yocth, un 25 metri costruito in 3 esemplari a Miami. Nestor aveva la sua residenza sul suo Yocht appunto, che teneva allo Yocht Club di Santos, di fianco a quello della famiglia del corridore di Formula 1 Felipe Massa....Mi ci portò un giorno per farmi provare anche il loro ristorante esclusivo e in quell'occasione mi promise un piccolo "giro" alla prima occasione. Che si presentò al viaggio successivo. Prenotò l'equipaggio, che consisteva di 3 persone da lui impiegate permanentemente per tutto l'anno, e uscimmo in mare aperto, godendoci una splendida giornata di sole mentre si gustava caipirinha preparata a richiesta dai suoi uomini.....
Voglio ricordare due episodi di bella vita e memorabili.
Anche con Nestor sono stato a visitare la Mobalpa, quindi ad Annecy, dove abbiamo alloggiato in quell'Hotel Imperial che avevo battezzato anni prima con il gruppo degli americani. Pensare a questo mi fa ricordare il mio amico softwarista di Annecy, Eric Domage, un genio dell'informatica con il quale, ai tempi della Eurogroup, avevamo gestito tutti i controlli delle linee installate. Avevo presentato Eric a Nestor per farlo intervenire come consulente presso di lui per sistemare alcuni problemi tecnici ed eventualmente farlo intervenire anche sulla gestione del nuovo impianto che si sarebbe dovuto installare. Eric ci raggiunse all'Imperial, sulla famosa terrazza sul lago. Ancora una volta ci accolse una giornata stupenda e cominciammo a discutere intorno a un grande lay out della fabbrica steso sul un tavolo, accompagnati da un bel sole di maggio e un flute di champagne: è così che si dovrebbe sempre lavorare. Per non farci poi mancare niente, Nestor mi invitò per due sere consecutive a due cene presso i due migliori ristoranti di Annecy. La cena da Marc Vayar fu incredibile, in un posto da favola sul lago, serviti e riveriti da quello che era considerato, al pari di Paul Bocousse, il miglior chef di Francia.
Sempre per la definizione del progetto Bergamo 2000 accompagnai Nestor, in qualità di suo consulente, in due importanti visite.
Nel progetto era prevista una costosissima linea della Hymmen, completamente automatica, e una mega linea di squadra bordatura che alla fine solo la Homag sarebbe stata in grado di sviluppare. La migliore referenza della Hymmen era in Usa, alla ditta Mills Pride. Il padrone della Mills Pride era Mr. McHealy, che, dopo aver creato il più grande gruppo mobiliero di Gran Bretagna, aveva dovuto scappare dal suo paese in quanto condannato per frode fiscale (riporto quanto da tutti risaputo). Arrivato in Usa, nel giro di pochi anni aveva creato un'altra enorme fabbrica che dava anche il nome alla città, Mills Pride appunto, in Ohio. Era difficilissimo entrare in quella azienda, il titolare, tipo stranissimo, non permetteva a nessun commerciale di presentarsi là. La Hymmen organizzò il tutto, ma io assolutamente non dovevo fare trasparire che ero un italiano, per di più dipendente della Biesse. Fu così che dovetti fingermi brasiliano e fui presentato da Nestor come suo consulente.
Avevamo programmato una settimana insieme, con Nestor, avendo organizzato anche, tramite il responsabile commerciale della Homag per il Brasile, Senhor Paulo, un incontro con lo staff tecnico della Homag. Per perdere meno tempo possibile, l'incontro con la Homag, non posso ricordare il perché, fu organizzato all'Hotel Hilton di Londra la domenica mattina.
Io mi trovavo già a Charlotte in Usa, quindi decidemmo con Nestor, di incontraci a New York, da dove saremmo andati in Ohio per visitare Mills Pride, per poi , sempre da New Youk, spostarci a Londra per aspettare i tedeschi che ci avrebbero raggiunto nella mattinata della domenica.
Nestor organizzò tutto al top:
Suite in hotel 5 stelle a New York, sopra Central Park (mi sembra Hotel Windsor, di cui lui era ospite abituale). Passammo là due notti, e le due notti a New York fummo a cenare in due tipici e rinomatissimi locali italo-americani.
Poi il viaggio per Londra: due biglietti di prima classe sulla United Airlines. Passammo parte del volo discutendo sul lay out aperto davanti a noi con gli inservienti che ci versavano da bere Dom Perignon ....
Poi l'Hilton di Londra: una mega suite per Nestror e una mini suite per me.....e poi shopping a Bond Street, con Nestor che volle regalarmi una splendida borsa di pelle che costava una fortuna (mi venne il dubbio, in quell'occasione, che si fosse innamorato di me....)
E per finire l'incontro con lo staff della Homag: si spostarono dalla Germania il Direttore Commerciale Europa e il responsabile dell'ufficio tecnico. Nestor aveva prenotato una sala all'Hilton. Ci sedemmo intorno a un tavolo, io e Nestor da un lato, i 4 tedeschi di fronte a noi. Svolsi il grande lay-out sul tavolo (si andava ancora con la carta, all'epoca non disegnavo con autocad e non si usava ancora troppo il computer per fare presentazioni di quel tipo). Spiegai la mia idea per ottenere il massimo della produzione dalla linea (ricordo che parlai in tedesco in quell'occasione, anche se non ho la padronanza della lingua...). Finita la mia spiegazione chiesi ai miei interlocutori cosa ne pensassero. Ci fu un attimo di silenzio assoluto: un italiano che stava in qualche modo facendo una lezione a dei tedeschi che erano considerati il top del top per quella specifica tecnologia.
"Dite pure tutto quello che pensate e criticate pure il tutto, può essere che ho sbagliato completamente le mie considerazioni" dichiarai.
E da lì cominciò una approfondita discussione che portò a una delle maggiori soddisfazioni della mia carriera: sentirmi fare i complimenti dal top management del Gruppo Homag su come avevo impostato il progetto!!!